EdU in collaborazione con il gruppo spagnolo di ricerca GIAFE organizza dal 22 al 24 aprile 2016 un simposio e un seminario internazionale dal titolo“Educazione, Inclusione e Solidarietà: ambiti, pratiche e prospettive”,aperto a chi vorrà partecipare attivamente per percorrere “sentieri possibili” verso un’educazione inclusiva e solidale. Si vuole approfondire, nella logica della ricerca partecipativa e del sapere esperienziale, da prospettive culturali e pedagogiche diverse, il tema dell’inclusione educativa e sociale, con i suoi problemi, i bisogni emergenti e le strategie proposte per  riflettere sull’educazione dalla prospettiva della Cultura dell’unità.

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Nel contesto globale del diritto alla educazione, l'inclusione appare come uno dei temi più importanti: sia gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio sia l’ Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile riportano il concetto di inclusione come una priorità. Così l’Agenda 2030 nel 4° obiettivo: “assicurare un'educazione inclusiva e di qualità e promuovere opportunità di apprendimento lungo la vita per tutti”…“per assicurare che nel 2030 tutti gli allievi abbiano delle conoscenze e abilità necessarie per promuevere uno sviluppo sostenibile, inserendovi fra l'altro, l'educazione per lo sviluppo sostenibile, stili di vita sostenibili, diritti umani, uguaglianza di genere, promozione di una cultura di pace e non violenza, cittadinanza globale e l'apprezzamento della diversità culturale ed il contributo delle culture allo sviluppo sostenibile (4.7)”.

Il Forum Mondiale dell'Educazione, recentemente ad Incheon (Corea del Sud), nel fare il bilancio dell'Educazione per tutti (EPT) ed elaborare un'agenda educativa globale, titola così la sua Dichiarazione Finale: “Verso un'educazione inclusiva e di qualità ed un apprendimento lungo la vita per tutti”. In questo documento si descrive l'inclusione come la “pietra angolare” di una “agenda della educazione trasformante” (Agenda dell'Educazione 2030), affermando che “nessun traguardo educativo dovrebbe essere considerato raggiunto se non lo è da tutti”(art. 8) .

Il rapporto dell'Unesco (nella stessa linea dei rapporti  Faure di 1972 e Delors di 1996), che segnerà l'educazione nei prossimi anni, “Ripensare l'educazione: verso il bene comune mondiale”, (UNESCO, 2015) anche indica l'inclusione come uno dei concetti della “impostazione umanistica all'educazione” che propone. In questo rapporto si afferma che “i valori umanisti che dovrebbero fondare gli intenti per l'educazione includono: il rispetto per la vita e la dignità umana, l'uguaglianza di diritti e giustizia sociale, il riconoscimento della diversità sociale e culturale, il senso della solidarietà umana e la responsabilità condivisa per il nostro comune futuro (p. 38)”. Ciò allude ad “un'impostazione dialogica dell'apprendimento” come proponevano, anche, M. Buber o P. Freire” (p. 38).

Ci sono altri due aspetti che non possono essere tralasciati nel contesto internazionale: la solidarietà e l'ambiente. Da quando il Consiglio dei Diritti Umani dell'ONU nominò un esperto proprio per studiare la “solidarietà” (risoluzione 2005/55, 20 aprile) si è messa in rilievo la stretta connessione fra essa e la fraternità, la coscienza di appartenere alla comune famiglia umana, con i doveri che ne derivano. Nel Rapporto 2010  l'esperto afferma che “fra le persone sorgono obblighi derivanti da processi sociali ed economici che le vincolano al di là delle giurisdizioni nazionali” (Rizki, 2010, 58).

Riguardo l'ambiente, da una prospettiva inclusiva e solidale, l'educazione non può non tenere conto di questo aspetto, così come afferma papa Francesco nella sua recente enciclica “Laudato si”. In un altro contesto, lui stesso sottolinea la necessità ed urgenza di un'educazione inclusiva: “un’educazione diventa inclusiva perché tutti hanno un posto; inclusiva anche umanamente. Il mondo non può andare avanti con un’educazione selettiva, perché non c’è un patto sociale che accomuni tutti”. 

Quindi, i nostri ARGOMENTI saranno:
Educazione, Inclusione, Solidarietà e fraternità. Termini di cui, affinché diventino cultura, “stile di vita”, e non rimangano solo parole, è necessario cogliere il significato più profondo, secondo un approccio multidimensionale che focalizzi l’attenzione su tutti gli aspetti della vita: dall’educazione al lavoro, all’ambiente familiare, alle relazioni sociali.
Ripensare alla terminologia pedagogica che si è andata arricchendo e modificando in tutti questi anni, ci può aiutare a comprendere meglio e portare a nuove sintesi la nostra cultura con i valori che ne sono la base. E’ qui il caso di riprendere e rielaborare tutta la riflessione sui concetti di cultura e sui valori contenuta nei Documenti nazionali e internazionali, ad iniziare dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, per arrivare alle Raccomandazioni e ai Pareri del Consiglio d’Europa e alle legislazioni dei vari Stati.
Educazione: processo di trasmissione culturale, diverso per ogni situazione storicamente e culturalmente determinata, mediante il quale, si sviluppa la personalità umana integrandosi in spazi relazionali sempre più complessi.
Inclusione: come processo di integrazione, di reciproca accoglienza, tesa non alla chiusura   ma ad allargare i confini. Il termine inclusione è stato introdotto in ambito pedagogico e nel discorso delle scienze e delle politiche sociali sin dagli anni '60, negli ultimi trent’anni, assieme a questo termine sono state utilizzate diverse parole, ognuna di esse rappresentativa di un pensiero teorico ed operativo. Negli anni ’70 la parola utilizzata era inserimento, alla fine degli anni ’80 si è passati alla parola integrazione. Essa riguarda anche il diritto di cittadinanza per tutti coloro che partecipano alla vita sociale all’interno di un determinato contesto: offrire opportunità, per essere cittadini a tutti gli effetti nonostante le diversità e le differenze.
Solidarietà, non slegata dalla fraternità, e cioè l’impegno a rispondere in solido, nel senso di risarcire un debito il cui senso originario è un richiamo ad un primordiale legame scritto nel sangue dell’umanità, che insieme ai concetti di libertà e uguaglianza ha rappresentato la sintesi del programma politico della modernità.


DOMANDE su cui rifletteremo al Symposium:
•    Che cosa vuol dire promuovere un’educazione inclusiva e solidale in rapporto alle finalità e al senso della vita alla vera natura dell'uomo - alla sua identità nel mondo?
•    Come possiamo impegnarci per stimolare e proporre, attraverso l’educazione, un contributo per una società, che miri ad uno stile di vita più inclusivo e solidale anche nel rapporto con la natura?
•    Cosa è una cittadinanza globale e solidale e come si sviluppa? Come lasciarci interrogare dalla libera espressione di sé nella cultura e dalle tante sfide multiculturali?
•    Quali sono le sfide che deve affrontare un’organizzazione educativa che intenda promuovere una cultura inclusiva e solidale? Quale impegno progettuale per affrontare le diseguaglianze nell’educazione (impostazione didattica, cooperazione con le famiglie, programmi di rinforzo...?
•    Sulla base delle esperienze maturate, che cosa significa spendersi per la tutela dei diritti delle persone più vulnerabili avendo a cuore la diffusione di una cultura dell’integrazione, dell’inclusione, della solidarietà secondo la prospettiva della fraternità?
Il Symposium è aperto a chi vorrà partecipare attivamente donando il suo contributo per provare a percorrere “sentieri possibili” verso un’educazione inclusiva e solidale.

Ambiti di lavoro:

•“Ambiti dell’inclusione, spazi per la fraternità”
•“Pratiche inclusive, politiche per le differenze”
•“L’inclusione educativa per una società fraterna: uguali nella diversità”

COMITATO SCIENTIFICO
- Pierre Benoit (EdU - Rappresentante all’UNESCO di NH):
- Alfred Fernandez (Por confirmar), OIDEL
- Jorge Ferreira (NH), Département de l’Instruction publique, de la culture et du sport, Republique et Canton de Geneve.
- Fernando Gil Cantero, Facultad de Educación, Universidad Complutense de Madrid,
- Juan Garcia Gutiérrez (EdU - NH - GIAFE): Facultad de Educación, Universidad Nacional de Educación a distancia
- Giuseppe Milan (EdU), Professore ordinario del Dipartimento di Filosofia, Pedagogia e Psicologia Applicata, Università degli Studi di Padova e presidente del Corso di laurea in “Scienze dell’educazione e della formazione”.
- Araceli Del Pozo Armentia (EdU/GIAFE): Vicedecana de Alumnos de la Facultad de Educación, Universidad Complutense de Madrid,
- Carina Rossa (EdU- Università LUMSA, Roma):
- Maria Teresa Siniscalco (EdU):
-Alejandro Tiana Ferrer, Rector Magnifico de la Universidad Nacional de Educación a Distancia
 

DATI SU ABSTRACT E SCADENZE
Per la presentazione dei Papers inviare un'e-mail a:

Scadenze:
Abstracts: max. 500 parole, più la bibliografia.
Termine ultimo per la presentazione degli Abstract: 22 marzo 2016
Risposta del comitato scientifico: 4 aprile 2016
Estese Papers: Max 1200, più la bibliografia.
Termine per la presentazione: 16 aprile 2016

 

 

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Ebook in PDF

Madrid 2016 - Educación, inclusión y solidaridad

El experto en educación de New Humanity Juan Garcia-Gutiérrez y los profesores del Pozo Armentia, A. y d'Orey Roquete, M. presentan la publicación: "Educación, inclusión y solidaridad. Ambitos, prácticas y perspectivas." Madrid: UNED". (ISBN: 9788461740864; 288 pp.)


 

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Foto edu for unity

Tesi di laurea

Sono numerosi gli studenti che hanno scritto e discusso tesi di laurea dando un loro contributo al comune cammino di ricerca mondiale per una "pedagogia dell'unità".

Nella sezione "Studi e ricerche" stiamo pubblicando brevi sintesi di questi lavori e chiederemmo a tutte e tutti coloro che lo desiderano di inviarceli (con eventuale recapito mail per prendere contatti).